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Home > Biblioteca e Archivio Storico comunali > La storia della Biblioteca
All’inizio del XVIII secolo la comunità Lilibetana sente il bisogno di costituire una biblioteca comunale. Il primo passo concreto si realizza durante la deliberazione del Decurionato di Marsala del 21 febbraio 1836, quando si invitano i decurioni a deliberare l’acquisto di opere utili e necessarie per la Biblioteca. Importante è questa circostanza perché si stabilisce l’ubicazione della Biblioteca; infatti due furono le stanze dedicate al servizio bibliotecario, poste al terzo piano della Casa Comunale, ovvero l’attuale Palazzo VII aprile. Il patrimonio librario è, invece, inizialmente costituito dai testi donati da «tanti buoni cittadini».
Il 4 settembre 1836 così nasce la Biblioteca Comunale, il cui primo bibliotecario è il sacerdote Pasquale Scarpitta. Già dal gennaio 1839 Scarpitta, ammalato da diverso tempo, è sostituito dal sacerdote Giuseppe Biondo, che rimarrà in servizio fino al 1867, anno della sua morte. All’epoca la Biblioteca, viste le tante donazioni, era già dotata di 1312 volumi.
Nel dicembre 1863 la Biblioteca comunale è stanziata nei locali del Collegio ex-gesuitico che, per questo motivo, subisce dei lavori di adattamento ad opera del mastro Giuseppe Giacalone.
È doveroso ricordare il ruolo della famiglia Damiani per l’istituzione bibliotecaria; infatti, come già Giuseppe Damiani Sarzana, anche il figlio Abele è chiamato a ricoprire dei ruoli di spicco che contribuiscono al retto andamento della Biblioteca. Importante fu, ad esempio, il suo ruolo di intermediario nell’acquisto dei libri per la Biblioteca o la cessione di testi di sua proprietà.
Nel frattempo il 22 novembre 1867, dopo la morte del sacerdote Biondo, il Consiglio Comunale nomina come bibliotecario il vice Salvatore Struppa. Inizia, così, per la Biblioteca un periodo molto florido e rigoroso, in cui l’importanza della sua figura e della sua attività viene talmente riconosciuta che dopo la sua morte, avvenuta nel 1900, gli sarà intitolata la Biblioteca Comunale.
Il successore di Salvatore Struppa sarà prima Biagio Bonomo e successivamente, nel 1915, il vicebibliotecario Alberto Falco.
In quegli anni, come attesta un documento del Comune di Marsala del 18 novembre 1926, la Biblioteca ha spostato la sua sede dalla chiesa ai locali attigui all’ex convento S. Biagio.
Durante il fascismo la Biblioteca acquista e riceve in dono tante opere che inneggiano all’onore della Patria e al fascismo ma, nel 1943, per via dei bombardamenti, molti dei testi bibliotecari andarono distrutti e alcuni andarono perduti; infatti dei 20.000 volumi ne sopravvissero solo circa 9.500, che sono stati recuperati dalle macerie e trasferiti, provvisoriamente, presso l’attuale plesso scolastico Cavour.
Dopo quell’avvenimento i testi affrontano un periodo difficile che, nel corso di cinquant’anni, li vede spostarsi di sede in sede fino all’inizio degli anni ’80, periodo in cui si dà avvio al processo di restauro e conservazione del grande monastero di S. Pietro con l’obiettivo di creare nel cuore della città il polo culturale di Marsala.
Il 3 febbraio 1996 la Biblioteca Comunale trova, così, la sua degna e attuale sistemazione nel complesso di S. Pietro, che dal 2016 è sede anche dell’Archivio storico.
Il patrimonio della Biblioteca
Il patrimonio si compone di 37.000 volumi, di 15.000 notizie bibliografiche presenti nell’ OPAC-TP del catalogo collettivo.
Nel dettaglio:
Le sezioni: Locale, Ragazzi, Piccoli lettori – Nati per Leggere
Servizi erogati:
Fotocopie libri:
(art.68) consente di fotocopiare esternamente solo opere possedute dalla biblioteca, per un quantitativo di pagine non superiore al 15%(quindici per cento) del totale complessivo. Tale limite non si considera in caso l’opera non risulti più reperibile in commercio.
Consultazione:
Tutti i materiali a scaffale aperto sono direttamente consultabili in sede dagli utenti iscritti.
Prestito:
L’utente iscritto può richiedere ai bibliotecari il materiale ammesso al prestito.
La durata del prestito è di 30 giorni, rinnovabile per 15 giorni fino ad un massimo di tre rinnovi qualora il materiale non sia prenotato da un altro utente. Il prestito a domicilio è consentito. Nel caso il libro, al momento della richiesta, sia in prestito ad un altro utente è possibile fare una prenotazione rivolgendosi al personale .
Per verificare da casa se il libro richiesto è presente in almeno una delle biblioteche del Sistema Bibliotecario della provincia di Trapani si può consultare l’ OPAC Trapani in cui aderiscono le biblioteche della Provincia .
Permalink: https://bibliotp.regione.sicilia.it/opac/Opac.do?cdBib=TPSMS
Sono esclusi dal prestito:
i manoscritti, gli incunaboli, le cinquecentine, le edizioni del Seicento e del Settecento le miscellanee rilegate in volume, gli atlanti, le carte geografiche, le opere rare, le opere edite dall’anno 1800 all’anno 1950, enciclopedie, dizionari, annuari.
Prestito interbibliotecario:
Se un libro non è disponibile in biblioteca è possibile richiederlo ad altre biblioteche del Sistema provinciale oppure ad altre biblioteche italiane, pagando il solo costo della spedizione secondo le modalità della biblioteca a cui si richiede il servizio.
Consulenza bibliografica e documentaria:
Il personale della Biblioteca e dell’Archivio storico offrono anche il servizio di consulenza bibliografica e documentaria, supportando l’utente nel reperimento e nella selezione delle fonti bibliografiche e documentarie necessarie per studi e ricerche storiche.
Sala di lettura:
Le opere in consultazione (enciclopedie generali e specialistiche,dizionari, manuali) sono direttamente accessibili al pubblico e suddivise per materia secondo la Classificazione Decimale Dewey. La sala è dotata di 32 posti a sedere. E’ consentito lo studio su libri propri.